Come si progetta una cucina? Tre criteri da seguire

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Ecco le tre regole fondamentali per progettare una cucina. Guida essenziale: dall’idea alla scelta dei materiali.

Come si progetta una cucina? La risposta è una sola: affidatevi a un professionista. Solo lui potrà valutare in modo corretto come gestire spazio, materiali e costi. Ma se volete saperne di più o se volete cimentarvi nell’impresa in autonomia, allora ecco alcuni consigli da seguire se non si vuole creare un pasticcio.

La cosa più importante di una cucina? Il progetto

Il primo consiglio è il più importante. Il risultato del vostro lavoro, così come i consigli che seguiranno, dipendono tutti da questo: la qualità della vostra cucina sarà una conseguenza del progetto, dell’idea iniziale. Non basta, quindi, usare i materiali migliori e costosi se non si ha bene in testa l’idea che si vuole realizzare. Il concetto è semplice: la cucina è un insieme e tutti gli insiemi sono costituiti da singoli elementi. Se questi elementi sono ben coordinati tra di loro, l’insieme funziona allo stesso modo dell’ingranaggio di un orologio.

Un buon progetto dipende dallo studio degli spazi

Il primo passo da fare per realizzare un buon progetto, è la valutazione degli spazi. Quindi, va bene la creatività ed è bene far ricorso a tutta la fantasia che abbiamo, ma entrambe dipendono dal contesto che già esiste. Valutazione non da poco se pensiamo al fatto che esistono diverse tipologie di cucina tra cui scegliere. E cioè:

  • Cucina lineare.
  • Cucina lineare doppia.
  • Cucina con isola.
  • Cucina con penisola.
  • Cucina scomposta a blocchi.
  • Cucina a forma di U.
  • Cucina a forma di C.
  • Cucina ad angolo.

Da cosa dipende la scelta di una cucina lineare rispetto, ad esempio, a una con penisola? Dallo spazio a disposizione, innanzitutto. E poi dalle esigenze. La cucina con penisola, per restare al nostro esempio, non è solo una soluzione estetica, ma pratica. Si sceglie quando si ha necessità di un piano di lavoro ulteriore rispetto a quello già esistente. Ma la penisola è anche il luogo della colazione, dei pasti veloci o delle chiacchiere in attesa del caffè.

La scelta dei materiali

I materiali si scelgono per questioni estetiche, pratiche e di denaro. I piani cucina, ad esempio, possono essere in marmo o in granito al quarzo o in corian, solo per citarne alcuni. Un piano cucina in cemento Grfc è per chi vuole differenziarsi. Il cemento è un materiale che punta all’essenziale, fa della sua matericità un tratto distintivo. Ma ciò che contraddistingue davvero il cemento Grfc dagli altri materiali è la sua elevata capacità di assumere svariate forme e, per questo, di essere realizzato su misura. Cosa che porta con sé svariati vantaggi:

  • Il prodotto è privo di divisioni o giunture. Poter realizzare un unico blocco consente vantaggi economici ed estetici. Economici: Si paga per l’effettiva lunghezza del prodotto. Con altri materiali, invece, se il piano cucina deve essere di 50 cm, ad esempio, bisogna comunque pagare la lastra eccedente. L’altro vantaggio è estetico: avremo un top cucina senza alcuna divisione.
  • Il piano cucina è in cemento grfc. Quindi non solo cemento e basta, ma Gfrc, vale a dire: glass fiber rinforced concrete. Tradotto: cemento rinforzato con fibra di vetro. In pratica: il cemento è più resistente e leggero.

Ultima considerazione. Spesso capita che gli arredi della cucina debbano essere adattati allo spazio esistente. In un mondo ideale bisognerebbe progettare la cucina in base ai mobili che si ha intenzione di usare. Nella pratica, invece, accade il contrario. Lo spazio è imposto. Per questo, usare un piano cucina in cemento Gfrc realizzato su misura, può essere un valido aiuto in fase di ottimizzazione dello spazio.

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Ingegnere e Ceo di Cemento Line.